Spero che sia solo questo triste novembre… Spero davvero anche che finisca in fretta il 2005, questa volta ho davvero intenzione di fare un grande brindisi per l’anno che verrà, e non vedo l’ora di gettarmi alle spalle questo.
Mi rileggo e mi pare in questi ultimi mesi di parlare come se fossi una vecchia. Ricordare, andare indietro, e basta. Pare che io viva nel passato, e questa cosa non mi sembra molto positiva. Ho 34 anni, e in questo momento me ne sento così tanti. Me ne sono accorta anche ieri parlando con mia cugina (quella "separata") che è arrivata per il funerale della zia.
Ripenso agli errori passati, alle cose che ho fatto che mi facevano sentire ipocrita: ai tradimenti, agli innamoramenti, agli egoismi. Ripenso a quelli, dico che ora dovrei sentirmi più serena, più coerente, perchè ho scelto una via e cerco di percorrerla, eppure all’improvviso mi pare di fare tanto la "signora per bene", quella che "questo non si dice e quello non si fa", ma che poi alla fine non sente il sapore nelle cose. E’ come se avessi di fronte una bilancia, in un piatto c’è la serenità, dall’altra parte c’è la passione.
Il desiderio contro l’ipocrisia. L’egoismo contro la rinuncia. Non ci capisco più niente, più mi sforzo e più appaio sbagliata comunque, e il mondo è pieno di persone che si dilettano a evidenziare i miei errori, non conta quanto passati siano stati. Scopro in giro per il web cattiverie su di me, parlano di una donna che non sono io, proprio nel giorno in cui mi interrogo sul mio stupido perbenismo. A volte è strano il caso.
34 anni però potrebbe essere anche l’età per chiedersi se la “passione” può essere una condizione stabile, se ha un ampio respiro o se non resta tale proprio perché effimera, puntuale come un aoristo, un brivido che ci fa sentire vivi ma non la vita stessa. Sono convinta che chi vivesse nella passione si farebbe delle serate in pantofole per trasgredire….